Ho visto cose
Ho vissuto 34 anni ricchi. Non ci credete? E allora sappiate che:
- Ho visto una Fiat Coupé di colore rosso in cui il proprietario aveva tolto il marchio “Fiat” per appiccicare un bollino “Ferrari”. Non so chi sperasse di ingannare con questo stratagemma.
- Ho visto un signore con la cravatta infilata dentro i pantaloni. Certo, così non sbatacchia in giro. Che colpo di genio.
- Ho visto una coppia di tedeschi pasteggiare a caffelatte. Mangiando le cozze.
- Ho visto un signore ordinare una pizza col salmone, e poi scartare amorosamente tutti i pezzettini di salmone.
- Ho sentito un collega, noto per piccarsi di essere un fine conoscitore della lingua di Albione, dire al telefono “I will send you the FAQ”. Purtroppo ha pronunciato questa parola all’italiana: “fac”.
- Ho visto un uomo asserire di bere succo d’ananas per dimagrire, perché contiene “gli acidi che sciolgono i grassi”.
- Ho visto un uomo con un calzino infilato nel pacco per simulare volume dove volume non c’era. Come faccio a sapere che non fosse John Holmes? Non aveva i baffi, e ad un certo punto il calzino è sceso.
E ora ditemi: che me ne faccio dei raggi B e dei Bastioni di Orione con queste esperienze al mio attivo? C’è abbastanza da divertirsi con la mera umanità terrestre!
Avete di meglio da suggerire? Fatevi avanti!
18 Comments »
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Io ho visto un adattatore cinematografico sparare cazzate in libertà che sarebbero poi risultate più suggestive dell’originale: “Navi da combattimento in fiamme al largo dei bastioni di Orione” è sicuramente una frase più affascinante di “Attack ships on fire off the shoulder of Orion”. Questo nonostante non si capisca cosa potrebbero essere questi “bastioni di Orione”, mentre “la spalla di Orione” è semplicemente una stella (Alfa Orionis, ossia Betelgeuse, oppure Beta Orionis, cioè Bellatrix). Quindi la versione corretta sarebbe qualcosa di sciapo come “navi da guerra in fiamme vicino a Betelgeuse”.
E subito dopo, “Ho visto i raggi B balenare nel buio vicino alle porte di Tannhäuser” (che nella versione italiana è pronunciato male, ma vabbe’) era in realtà “I watched C-beams glitter in the dark near the Tannhäuser Gate”. I “C-beams” (geniale il cambio di consonante!) dovrebbero essere fasci protonici o altre fantaballe del genere, e il “Tannhäuser Gate” un varco dimensionale attraverso cui spostarsi, intitolato all’eroe wagneriano. C’è però una scuola di pensiero (supportata da un film successivo, “Soldier”, che lo cita), secondo cui “Tannhäuser Gate” voleva essere il nome di una fortezza in cui è avvenuta una qualche battaglia, e in questo caso si poteva tradurre come… i Bastioni di Tannhäuser! :-)
Comment di Kumagoro • 19 Settembre 2008 23:56
Io ho visto una signora in metropolitana aprire i pocket coffee per bere il caffé senza mangiare la cioccolata.
Ho visto un cartello stampato col marchio comunale in mezzo a un bosco di montagna con scritto “Zona a palla”.
E una cosa di cui mi vanto un cifro è che ho mangiato una padellata di peperoni e melanzane a colori invertiti: melanzane rosse e peperoni viola.
Ho mangiato anche le chips di patata viola/blu, ma si sa, il Belgio è troppo avanti su tutto.
Comment di Cementino • 22 Settembre 2008 12:20
Kuma: ehm, sì. Ma tuttto questo non è bufo. Peccato.
Cementino: mi ricordi mio nonno che comprava i boeri, si beveva il rum e mi dava il cioccolato.
Ma nella Zona a Palla è obbligatorio tenere il volume della radio altissimo?
Comment di xx • 22 Settembre 2008 13:29
nella Zona a palla ci si sbomballa
Comment di golosino • 22 Settembre 2008 17:33
Nella zona a Palla c’e’ dj Verdone che aizza la folla discotecara: “Piu’ a palla rega’! Stasera a casa nun ve ce manno! A senzatetto!”
Comment di MCP • 22 Settembre 2008 20:20
Non ho mai visto quel film con/di Verdone (cos’era “Attenti al lupo”?), ma suppongo che sia identico a tutti gli altri suoi film. Però la scena che si vedeva nel trailer mi è rimasta impressa. :)
Comment di xx • 23 Settembre 2008 11:55
Invece è un bel film, del suo periodo buono. Se capiti in un negozio apposito…
Comment di Serir • 23 Settembre 2008 15:32
XX: Al lupo, al lupo, uno dei suoi migliori. A me Verdone piace quasi sempre, certo ogni tanto infila prove meno buone (oppure non riuscite in toto, come C’era un cinese in coma) ma questo in genere gli capita proprio quando cerca di uscire troppo dalla sua cifra comico/malinconica.
Comment di MCP • 23 Settembre 2008 18:11
I suoi film di “apertura all’Europa”, “Maledetto il giorno che ti ho incontrato” e “Sono pazzo di Iris Blond”, sono fra le cose migliori prodotte in Italia negli anni Novanta, lontani dalle pochezze di casa nostra, dai personaggi che parlano romanesco o napoletano e dalla risata facile.
Mi spiace che di recente abbia un po’ tirato i remi in barca, con il ritorno al macchiettismo, alla più facile commedia.
“Al lupo al lupo” era buono, ben assistito da Rubini, ma per me i suoi migliori rimangono quei due e “Stasera a casa di Alice”. Tra i recenti, “Ma che colpa abbiamo noi”.
Comment di Kumagoro • 24 Settembre 2008 00:06
sissì, qualche buon film Verdone l’ha fatto. Luca, pentiti!
Comment di golosino • 24 Settembre 2008 09:53
Kuma, assolutamente con te. Aggiungerei alla lista “Perdiamoci di vista” che, sebbene un po’ sottotono, ha comunque quell’atmosfera amara che è il suo forte. La scena della visita medica a Praga merita un plauso.
Comment di Serir • 24 Settembre 2008 10:39
Che marroni, Verdone. :)
Comment di xx • 24 Settembre 2008 14:18
Ah, ora finalmente capisco il vero significato di un pajo di versi di “Supercafone” che citano proprio “Al lupo, Al lupo”!
Dice proprio “A casa nun ve manno, a senzatetto!”
Curiosamente, subito dopo dice “Più a palla”.
Comment di Cementino • 24 Settembre 2008 14:25
Pinguini nel salotto: il sito che vi permette di capire i testi di Er Piotta.
Comment di xx • 24 Settembre 2008 14:26
Serir: sì, anche quello era del periodo buono, ma tendo a non citarlo con la stessa convinzione a causa della protagonista femminile, comprenderai. Verdone si è spupazzato attrici come Margherita Buy, Francesca Neri, Claudia Gerini, Ornella Muti. Quando, scorrendo la lista, arrivi a quella di “Perdiamoci di vista”, un po’ ti si ferma il cuore (anche se lì era ancora decente, va detto).
Comment di Kumagoro • 24 Settembre 2008 14:51
Non ho visto l’ultima prova “multipla”, forse e’ di livello piu’ basso, ma non sarei negativo sugli altri del suo filone macchiettistico – se tale si puo’ definire. Un sacco bello e Bianco, Rosso e… ad esempio li rivedo sempre volentieri proprio perche’ coniugano una profonda malinconia con il lato comico (e i manifesti dell’epoca furono cannati in pieno, dato che presentavano le tipiche caricature alla Bombolo, Vitali e Nadia Cassini, come se fosse solo una “commediaccia”).
Viaggi di nozze, con cui torno’ al trasformismo a meta’ anni ’90, e’ un film diseguale ma basterebbe a redimerlo anche solo quel finale: vuotamente raggelante, perfetto, uno dei migliori che mi sia capitato di vedere.
Comment di MCP • 24 Settembre 2008 21:57
Sì, per certi versi quello è anche il Verdone più amato dai critici, quello che prosegue (più o meno da solo) la tradizione della commedia all’italiana di costume, che ha fatto grande il cinema italiano più di Fellini e Antonioni.
Il Verdone-Woody Allen è più controverso.
Per il suo ultimo ritorno alla vecchia formula, però, la sensazione è stata quella di un bisogno di riagguantare i grossi incassi. Per “Viaggi di nozze” (buon film, per carità, molto più cattivo degli originali) poteva ancora esserci dietro un progretto di confronto, personale e generazionale, con il passato. Ma oggi sembra più che altro un indizio di stanchezza creativa e facili rifugi.
Comment di Kumagoro • 26 Settembre 2008 03:04
(reprise) Cementino: spero apprezzerai anche l’altro verdoncitante verso, “Giovani coatti come Manuel Fantoni” !
Comment di MCP • 14 Ottobre 2008 00:17