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Misteri della vita CXII: Brindiamo!

Nel triste panorama fornito dai servizi del telegiornale, non mancano mai quelli sulla cosiddetta “tassa sull’idiozia”, ovvero il gioco d’azzardo statalizzato: lotto, lotterie, superenalotto e fratelli minori (esisterà ancora il Totip? – no, non è questo il Mistero. Ma se volete rispondere, fate pure).

Esistono due tipi di servizi su questo argomento: prima della vittoria e dopo la vittoria. I primi si tengono quando il montepremi è alto o stanno per avvenire le estrazioni, e tipicamente consistono in interviste per strada ai passanti a cui si chiede: “Cosa farebbe se vincesse i duecento fantastiliardi in palio?”. Tutti a parlare di ville, viaggi intorno al mondo, beneficenza, e nessuno mai che risponda “Comprerei il Lesotho”.  Io comprerei il Lesotho per cambiarne il nome in “Terra dei Bruste e del Cioccolato” e per promulgare una legge che imponga lo studio dell’Enciclopedia Stronza a scuola e impedisca l’uso dell’aglio in cucina. Sì, nella stessa legge, che chiamerò “Il Decreto della Gongolanza”. La bandiera della Terra dei Bruste e del Cioccolato sarà una pizza al salame piccante, per confondere i nemici. Non una raffigurazione di una pizza su una bandiera, ma una pizza vera e propria.

Ma io divago. I servizi del prima sono quelli che non mi interessano. Parliamo invece del dopo. Tipicamente, il pezzo si svolge nel bar/tabaccheria dove è stata giocata la schedina. Ci si interroga su chi può essere il fortunato vincitore e tutti sono contenti, stappano lo spumante e brindano. Non hanno vinto un cazzo, ma brindano lo stesso. Che brindano a fare? Manco avessero un Lesotho come parco giochi personale…