Negli ultimi anni sono andato abbastanza spesso al cinema, più di una volta a settimana; l’esperienza di visioni cinematografiche, quindi, inizia ad essere piuttosto corposa. Eppure, ci sono alcune proiezioni particolari che mi sono rimaste scolpite nella memoria, per eventi particolari associati, nel bene o nel male. Ecco una top-10.
10)Mulholland Drive: dietro di me c’era Sergio Vastano, che ha parlato diverse volte durante la proiezione ma dimostrando di conoscere il cinema di David Lynch: "Quel nano lì c’è in tutti i suoi film".
9)The dangerous lives of Altar Boys/Possession: unica volta in vita mia che ho fatto un double bill (visione di due film lo stesso giorno) nello stesso luogo, il multisala UCI di Genova. Entrambi i film erano mediocri, dimenticabili e infatti quasi dimenticati.
8)Una lunga lunga lunga notte d’amore: visto da solo, c’erano cinque o sei persone in sala. Una di esse si è messa alla mia immediata sinistra, un’altra alla mia immediata destra, rendendo la visione poco confortevole. No, non erano maniaci.
7)Fahrenheit 9-11: come faccio di solito, ho ignorato i posti che lo stupido algoritmo di collocazione mi ha propinato per mettermi davanti, immaginando che la sala sarebbe stata mezza vuota. Invece, per qualche strana ragione, ha continuato ad entrare un mucchio di gente dopo l’inizio della proiezione, fino a riempire la sala. Io ho fischettato la canzone dei puffi facendo finta di niente e nessuno ha reclamato il suo posto. Tuttavia, c’era gente seduta sui gradini: così imparano ad entrare a proiezione iniziata.
6)Un condannato a morte è scappato: una signora, capitata lì chissà perché in una rassegna di Nouvelle Vague, russa molto rumorosamente per quasi tutto il film. Francamente, non riesco a darle completamente torto.
5)Heartbreakers: una signorina grassa accanto a me ripeteva tutte le situazioni divertenti. Ad esempio, se il protagonista cade in modo rocambolesco: "Ah, ah, è caduto!". A dir poco irritante. Anzi, diciamo pure che avrei voluto ammazzarla.
4)My name is Tanino: in due in sala. Il film inizia muto. Pare che il mio co-spettatore, un signore anzianotto, non ci faccia neanche caso. Mi alzo e lo vado a dire alla cassa. Il volume viene ripristinato ma il film non viene fatto ripartire, quindi perdo i primi 3-4 minuti. Il cinema in questione è l’America di Genova, nel quale anche Una lunga domenica di passioni è stato proiettato male a fuoco. Ci continuo ad andare perché è a 100 metri dall’ufficio dove lavoravo fino a poco fa e perché spesso proiettano film buoni.
3)Jeepers Creepers: tipico horror estivo, visto in una sala piena di ragazzetti terrorizzati (la prima metà del film fa paura, le seconda fa cagare). Le ragazze gridavano, i ragazzi parlavano e scherzavano per darsi un tono, ma palesemente per farsi coraggio. È stato molto divertente.
2)Mean Creek: prima ed unica volta (finora) in cui sono stato al cinema completamente da solo. Erano anni che sognavo di farcela, cercando di intrufolarmi in proiezioni ad orari strani di film misconosciuti, ed è stata una bella soddisfazione.
1)Strade perdute: Era l’11 giugno 1996. Probabilmente oggi questa data non dice niente, ma si tratta dell’esordio della nazionale italiana di calcio agli Europei 1996. Adesso le partite ufficiali dell’Italia sono l’unica deroga che concedo al mio disamore per il calcio, ma ai tempi ero più rigoroso; quindi, mentre l’Italia tifosa si fermava, io ero andato al cinema. Genova quella sera era stranissima: quasi deserta, poche macchine per le strade, sembrava popolata solo da donne anzianotte. E anche al cinema c’eravamo solo io, il mio collega di visione e diverse signore che avevano lasciato la casa libera ai mariti e i loro amici, previa rifornimento di Birra Peroni e frittatona di cipolle. Il film, chi l’ha visto lo ricorda senz’altro, è un ermeticissimo viaggio negli incubi di David Lynch, tanto bello da vedere quanto incomprensibile. Il commento di una coppia di matrone al termine della proiezione è stato "Ai nostri tempi i film erano diversi, forse al giorno d’oggi li fanno così".