Un giorno, quando avrò avuto sette o otto anni, comprai un sacchetto di patatine da Petronio, uno dei due bar della zona di Alassio dove bazzicavo, dalle parti del negozio di mia nonna. La scelta di andare da Petronio o da Bombelli (l’altro bar) per fare merenda era sempre lancinante, ma in questo caso era stata facile. Infatti da petronio avevo scorto una confezione di patatine sulla quale uno strillone strillava “Grande sorpresa dentro!”, curiosamente senza fare riferimento a un brand particolare: le patatine, ora come allora, si vendevano perché c’era una sorpresa dell’Ape Magà o di Orzowei o di Platini, non per una generica sorpresa. Questo fatto, curiosamente, aveva avuto l’effetto opposto e mi aveva attirato maggiormente: il dono sarebbe stato doppiamente inaspettato! Acquistai il pacchetto con una banconota da 500 lire (*), e me andai felice col mio balocco. Aprii quindi le patatine e, perbacco!, non scorsi la sopresa. Da bimbo ottimista che ero, immaginai che fosse nascosta sotto il prelibato snack. Crunch crunch, divorai tutto il pacchetto, e della sorpresa nessuna traccia. Ero stato truffato. Mi avevano promesso una sorpresa e una sopresa non avevo ottenuto. Da allora, diffido di chi vuole farmi regali, ma mi piacciono ancora le patatine.
(*) In realtà non ricordo questo dettaglio, ma è ganzo ricordare che a quei tempi c’erano le banconote da 500 lire.
(Non è ammirevole quanto sono riuscito a tirarla in lungo a raccontare che una volta non ho trovato la sorpresa nelle patatine?)
48 Comments »
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Ma non ti sei/eri reso conto che la Grande Sorpresa era proprio la sua assenza? Cosa ci poteva essere di più inaspettato? E non era stato detto da nessuna parte che sarebbe stata una Bella Sorpresa.
Comment di Kumagoro • 4 Novembre 2008 14:39
Snap! Ho mangiato le prime patatine con meta-sorpresa della Storia dell’Umanità! E le ho pagate meno di 500 lire!
Comment di xx • 4 Novembre 2008 14:43
Kuma: non so perchè ma mi ricorda Linus Van Pelt e il Grande Cocomero.
Comment di M2 • 4 Novembre 2008 17:24
Si sappia che alla conferenza della Scuola dei Traduttori del Fumetto e dell’Editoria si è citato “Il Grande Cocomero” come esempio di ottimo adattamento, anche se poco fedele.
Comment di xx • 4 Novembre 2008 17:29
Com’è in originale?
Comment di M2 • 4 Novembre 2008 17:33
“Great Pumpkin”. E’ Halloween!
Comment di xx • 4 Novembre 2008 17:35
Scopro adesso una cosa incredibile:
http://www.demauroparavia.it/23801
vedi la quinta voce!!!
Hanno spiegato anche questo alla conferenza?
Comment di M2 • 4 Novembre 2008 17:41
No. La prossima volta vieni a Lucca così lo chiedi tu di persona. :)
Comment di xx • 4 Novembre 2008 17:42
Se vengo a Luccanimation per tirare cocomeri alle proiezioni dei cartoni pallosi, va bene lo stesso? ;-)
Comment di M2 • 4 Novembre 2008 17:44
Proietteremo i cartoon di Charlie Brown per l’occasione!
Comment di xx • 4 Novembre 2008 17:49
deh, e non sei andato a protestare da chi ti aveva venduto le metapatatine?
Comment di golosino • 4 Novembre 2008 18:06
Vuoi dire Petronio? No, ho ritenuto che probabilmente avevo commesso qualche peccato e quindi mi meritavo la punizione.
Comment di xx • 4 Novembre 2008 18:30
Per caso si sa anche quale sia il ragionamento per cui “grande cocomero” sarebbe un ottimo adattamento?
Comment di Joril • 4 Novembre 2008 21:33
la tua educazione cattolica ha fatto sì che un briccone la facesse franca!
Comment di golosino • 5 Novembre 2008 11:16
Joril: per il fatto che i cocomeri sono comuni in Italia e le zucche di quel tipo no.
Golosino: ma Petronio sarà finito all’inferno, e pagherà per l’eternità i suoi peccati.
Comment di xx • 5 Novembre 2008 11:20
XX a Joril: ma le zucche di quel tipo (quale?) in Italia non si chiamano comunque zucche? E peraltro il cocomero è un frutto tropicale, la zucca esiste nella cultura gastronomica della penisola italiana probabilmente da millenni.
XX a Golosino: quindi secondo questa teoria, Petronio apriva tutti i pacchetti di patatine, rimuoveva le sorprese e li risigillava? Doveva avere una stanza segreta stracolma di un tesoro di sorpresine negate, in cui passava il tempo a bearsi della sua astuzia.
Comment di Kumagoro • 5 Novembre 2008 19:43
Persino la wikipedia italiana arriva facilmente alla verità: “(…) In realtà la striscia in lingua originale parla di The Great Pumpkin che tradotto letteralmente in lingua italiana diventa La Grande Zucca. Questa diversità si deve probabilmente alla mancanza di relazione effettuata dal traduttore delle usanze relative alla statunitense Halloween, in quegli anni praticamente sconosciuta in Italia”.
Comment di Kumagoro • 5 Novembre 2008 19:48
bei tempi quelli
Comment di serir • 5 Novembre 2008 21:15
Gia’.. Cmq, per caso il sostenitore de “il grande cocomero” e’ parente del signore di “se mi lasci ti cancello”?
Comment di Joril • 5 Novembre 2008 22:00
…te la sei mangiata la sorpresa…non te lo ricordi ma l’hai masticata, era dura e ti ha rotto un dente che ti sei inghiottito nella notte (o era un’altra storia? :) )
Comment di tua sorella • 5 Novembre 2008 23:38
e poi non era Bombelli ma Mombelli…il quale aveva, sempre da 500 lire (e qui son sicura), un cono alla stracciatella, gusto mai visto prima sulla faccia della terra e per il quale andavo matta
Comment di tua sorella • 5 Novembre 2008 23:40
Se quel che racconta tua sorella è vero, è meraviglioso: non solo ti ha smitizzato il nome divertente del bar della tua infanzia, ma ha anche riportato alla luce un episodio traumatico probabilmente rimosso e da cui era nato un aneddoto fasullo. :-)
Ma ora che ci penso, sua sorella, in quanto sorella maggiore tu dovresti possedere un vasto bagaglio di aneddotica imbarazzante riguardo Luca, dalla prima volta che se l’è fatta addosso in giù.
Sia chiaro, lo chiedo solo per interesse storico, al limite per riderne *con* Luca.
Comment di Kumagoro • 6 Novembre 2008 17:26
Serir: ti riferisci ai tempi in cui agli ignoranti superficiali che pensano di saperla lunga è permesso tradurre romanzi, film, serial e fumetti? Non sono mai finiti.
Comment di Kumagoro • 6 Novembre 2008 17:30
Kuma, mia sorella sta scherzando! E lei ha più o meno la mia età, quindi potrebbe benissimo sbagliarsi su Bombelli. Sì, sì, Bombelli e Petronio. Mombelli e Petronio suona molto meno bene.
Comment di xx • 6 Novembre 2008 18:00
Nessuno di noi potrà mai essere certo della verità sule vostre dinamiche familiari, comunque torniamo alla mia ipotesi iniziale, che è la più significativa. Probabilmente quella marca di patatine aveva avviato una campagna pubblicitaria “Scoprite con noi la Sorpresa Più Inconcepibile del Mondo”.
Comment di Kumagoro • 6 Novembre 2008 18:23
Peccato pero’: se la metasorpresa fosse stata dentro un ovetto, le sarebbe spettato il posto d’onore nello spazio “sorpresine Kinder” che non manca mai in ogni fiera del fumetto di un certo livello.
Comment di MCP • 6 Novembre 2008 19:27
Peraltro l’ovetto contenitore è sempre stato un oggetto più interessante e divertente di tre quarti di ciò che conteneva.
Comment di Kumagoro • 7 Novembre 2008 01:13
Comunque, cercando su Google il bar di Bombelli ad Alassio si trova qualcosa, cercando il bar di Mombelli no. Il fatto che si trovi questo articolo è irrilevante.
Comment di xx • 7 Novembre 2008 14:42
Il problema è che la memoria storica del luogo o è morta o è dispersa. Però zia Adelina alle cinque del pomeriggio prendeva in ponch al mandarino da Petronio. E’ questo è storia. Per sapere perchè non andasse da Mombelli o Bombelli che sia, sarebbe necessario un tavolino traballante. Circa gli aneddoti su mio fratello, devo dire che lui ha una memoria elefantiaca che io non ho, però magari gli posso rinfrescare la memoria nei momenti di carenza creativa, così non fa quella roba su come i è arrivati ai pinguini, che è l’ultima spiaggia del blogger. Luca puoi raccontare la vera storia del dente….io mi ricordo sia lo schianto che l’inghiottitura….sia il giorno dopo anni in cui è comparso il sostituto: pensa, il tuo primo incidente alla guida!
Comment di tua sorella • 8 Novembre 2008 15:20
Zia Adelina non andava da Bombelli perché era molto meno cool. Anzi, a quei tempi probabilmente non aveva nemmeno dei tavolini decenti. Petronio invece era leggermente più chic. A questo punto, però, mi chiedo perché non andasse alla Grand Place (terzo incomodo che non ho ancora citato perché non contemplato nelle abitudini merendecce cotidiane) che era molto più fico.
La storia del dente è un’altra storia, e si dovrà raccontare un’altra volta. :)
Comment di xx • 10 Novembre 2008 18:32
Joril: hai letto il mio commento numero 7?
Comment di M2 • 12 Novembre 2008 19:24
M2: Si’, ma che sia da fidarsi? Su Wikipedia nessuno sconosciuto privo di credibilita’ ha scritto alcunche’, in merito.. Un cocomero mi attanaglia..
Comment di Joril • 12 Novembre 2008 21:32
Joril: Anche a me, anche a me… e fino alla prossima conferenza della Scuola dei Traduttori del Fumetto e dell’Editoria non troverò pace.
Comment di M2 • 14 Novembre 2008 12:16
Potete chiederglielo personalmente sul loro sito. E non parlate male di loro, nel programma c’è anche Teddy Bob:
“Con successo”.
Comment di xx • 14 Novembre 2008 12:20
XX: Chissa’ su che basi e’ stato valutato questo “successo”.. :)
Comment di Joril • 14 Novembre 2008 22:11
Al fatto che ancora oggi Lil’ Abner e Teddy Bob sono letti con piacere dalle giovani generazioni e che hanno gruppi di fan su Fessabuca.
Comment di xx • 17 Novembre 2008 11:11
xx: ma non abbiamo parlato male di loro. Io poi apprendo con curiosità l’esistenza di una nuova traduzione di Maus. La Previtali come ha tradotto: “Chi arriva ultimo è un pistola!” (tanto per restare in tema di espressioni dialettali).
Comment di M2 • 17 Novembre 2008 11:56
Ehi, io leggevo con piacere Lil’ Abner da ggggiovine. Mio zio possiede ancora dei suoi vecchi Linus. E ha pure una raccolta di Lil’ Abner.
Comment di Chicca • 17 Novembre 2008 13:21
M2: non lo ricordo, ma se ne era parlato su IAF e mi pare che la nuova traduzione fosse stata ritenuta nel complesso soddisfacente.
Chicca: sono passati vent’anni da quando tu eri giovane. :)
Comment di xx • 17 Novembre 2008 13:23
No, dai, 11…
Anche se, come dice Daw, io non ho mai avuto 18 anni.
Comment di Chicca • 17 Novembre 2008 13:29
Ne consegue che hai almeno un anno di più di quelli che dichiari. Benvenuta nel magico mondo dei trentenni.
Comment di xx • 17 Novembre 2008 14:53
18+11 fa ancora 29, dalle mie parti. E assumendo la tesi di Daw, in base alla quale io non ho mai avuto 18, posso raggiungerne al massimo 28.
Quindi vi raggiungerò nel mondo dei trentenni al limite nel 2009.
Sempre che io non decida di compiere i 25 anni per la sesta volta.
Comment di Chicca • 17 Novembre 2008 20:47
M2: Perche’ sembri sottendere che dovrebbe aver tradotto diversamente? “pistola” mi sembra avere tutti i crismi per essere un adattamento adottato con successo.
Comment di Joril • 17 Novembre 2008 21:07
Chicca: Se non hai mai avuto 18 anni, significa che sei passata da 17 a 19, e quindi oggi hai un anno in più. Sempre che tu non decida di compiere i 25 anni per la settima volta, ça va sans dire.
Joril: in effetti è una frase che colpisce e tutti la ricordano.
Comment di xx • 18 Novembre 2008 10:07
Buffo. Nel mio mondo, non aver mai avuto 18 anni significa non esserci ancora arrivati (o essere morti prima, cosa che non è).
XX,ti avviso: mai, dico MAI e poi MAI, dare a una donna più anni di quanti già ne abbia.
Ecco.
Comment di Chicca • 18 Novembre 2008 20:42
Nel mio mondo, invece, significa averli saltati. Ma io sono molto più cervellotico.
In ogni caso, girando la frittata, io non ti ho detto che hai un anno in più, ma piuttosto che dimostri un anno di meno. E così funziona.
Comment di xx • 19 Novembre 2008 14:30
Joril 43: la tua logica è ineccepibile, pertanto, mi ritengo integralmente soddisfatto.
Comment di M2 • 21 Novembre 2008 17:27
Ho avuto occasione di controllare quella tavola nel weekend. La nuova edizione dice “Chi arriva ultimo è scemo”. Certo, è un adattamento privo del sapore meneghino dell’espressione “pistola”, ma si sa, non ci sono più i traduttori di una volta.
Comment di xx • 25 Novembre 2008 17:43